Traccia Una Rotta
Airesis
4:15Dante è sdraiato sul letto e respira veloce, con sei pallottole in corpo e i minuti contati. Di Nanni è in casa da solo e immobile aspetta, con una mano si aggrappa alla vita e con l'altra allo Sten. In Via di San Bernardino splende il sole accecante di una Torino in ginocchio profumata dai fiori di Maggio. C'è qualcuno che ha fatto la spia e in questura si sparge la voce che il gappista si è chiuso lì dentro e i fascisti stanno arrivando. Dante capisce e lo sa che il tempo è quasi scaduto e ognuno ha fatto una scelta e il tempo la giudicherà. Di Nanni capisce e lo sa che se ti prendono vivo: si parla o si muore. In strada rumore di grida e tumulto di passi, una bomba esplode e sfigura i contorni del giorno. Il cuore rimbomba e sovrasta le urla dei mitra perché un sogno che muore scannato fa sempre così. Onore a chi ha fatto una scelta che è quella di prendere parte, non guardare dalla finestra ma giocarsi la vita e la morte. Oggi si scrive la storia e sopra i muri di ogni città quattro parole nel sangue: lottare per la libertà Nel caricatore del mitra restano sì e no venti colpi, Di Nanni toglie un proiettile e se lo mette in tasca poi prende la mira tra le sbarre e spara. Bum. il primo nazista cade, il secondo lo manca ma il terzo no. Ora sparano dalla strada, dal campanile e dalle case intorno, gli sono addosso, non ha più scampo. Toglie di tasca l'ultima cartuccia, la innesta e arma il carrello. Forse sarebbe il caso di finirla qui. E mentre intorno sparano ancora punta il mitra al campanile e aspetta, quando viene il momento mira con cura e l'ultimo fascista muore sul colpo. Adesso non c'è più niente da fare. Allora Di Nanni si alza e in piedi aspetta i suoi colpi ma intorno solo silenzio. E' in quel momento che Dante si sporge, chiude la mano in un pugno e si getta di schianto.