Ballata Per L'Anarchico Pinelli
Gruppo Z
E da una riva a un'altra riva percorsi questo mare Quando arrivai all'attracco e scesi a questo nuovo porto E trascinavo la mia vita, chissà per arrivare Chissà per ritornare o non sentirmi ancora morto Sono venuto a 'sta città come straniero che non sa Come un insulto al cielo nero in questa pioggia ostile Lo stile fosco dell'età e la pietà per questa gente In tutto questo niente, il vento che batte il mio sentiero E me ne andrò, io mi dicevo di notte, come uno straniero Andrò davvero, io non devo niente a nessuno, andrò leggero via Da marciapiede a marciapiede poi si disperde il sogno Bisogna pur cedere al fondo, un'ancora d'appiglio Però io veglio inquieto ancora e traccio in questo stagno Un punto di fuga che non sia famiglia, moglie o figlio mio E così vivo in 'sta città come straniero che non parla La lingua della società, il tarlo nella perla Sono straniero alla mia via, mi sento ignoto anche agli specchi Ai vecchi amici, a casa mia, a ciò che guardi o tocchi Ho fiori secchi sul balcone e la pensione per traguardo Alzo lo sguardo a ogni stazione, già certo del ritardo mio Tra vita a morte è solo gioco di grottesca assenza Di sete d'aria fresca e nuova, e fame di vacanza Perciò ogni tanto cerco attorno chi dallo sguardo fa sfuggire Sul piombo grigio d'ogni giorno la voglia di partire Siamo stranieri a 'sta città, siamo stranieri a questa terra A quest'infame e dura guerra, alla viltà e al letargo Prendiamo il largo verso altrove, dove non seppellisci i sogni Dove non inghiottisci odio e arrivi a odiare i tuoi bisogni O morte, o vecchio capitano, salpiamo l'ancora, su andiamo Inferno o cielo, cosa importa da questa vita morta Come straniero partirò senza più niente da sperare Fra quattro assi e dieci chiodi, vedi, c'è odor di mare Come straniero partirò senza più niente da sperare Fra quattro assi e dieci chiodi, vedi, c'è odor di mare E ciao