Capinera

La chiamavan Capinera
Pe' i suoi ricci neri e belli
Stava sempre coi monelli
Per la strada tutto il dì
Scalza, lacera, una sera
M'apprestavo a rincasar
Col visino suo di cera
Me la vidi avvicinar

"Dammi un soldo, ho tanta fame"
"C'hai la mamma?" "Non ce l'ho"
"Il tuo babbo e la tua casa?"
Lei rispose: "Non lo so"
Provai una stretta al cuore, quella sera
La mia casetta accolse Capinera

E lei cantava, cantava giuliva
Di trilli e gridi la casa mi empiva
Ed un bel sogno nel cuor carezzavo
La contemplavo, forse l'amavo

In un'alba di gennaio
Dopo l'orgia rincasavo
Nevicava e m'apprestavo
Già ad aprire il mio porton
Ma a distanza molto breve
Vidi un certo non so che
Affiorare fra la neve
Dissi allor: "Vediam cos'è"

Eran cenci, io li rimossi
Diedi un grido: due piedin
Due piedini scalzi e rossi
Poi le mani, poi un visin
Un urlo mi sfuggì, vedendo ch'era
La morticina, la mia Capinera

Forse, pentita, al suo nido tornava
Forse, quaggiù, che le aprissi invocava
Mentre la neve saliva, saliva
E lei moriva, e lei moriva