Bere Una Cosa
Dargen D'Amico
4:58Grazie Comunità ospedalizzate, epitalizzate Passami il mio accappatoio e andiamo in corridoio Prendiamo l'aria a mani nude e poi domani muoio Forse ho visto la Madonna Ma mi serve un testimone Io vedo male e parlo peggio Chiama un altro (Eh, non ne vedo) Io non posso, bolle l'acqua e manca il sale Ehi ballerino, sale, dobbiamo andare Vieni fuori dal mare che ti ammali (Esco dopo) Se mi cerchi sono al porto (Okay, arrivo) Hai rotto il ghiaccio, intendo il polo (Ho fatto male?) Tanto vale che rompa il ghiaccio con dell'alcool Te la assaggio ancora un goccio Vedo doppio, rossa e mora Mi innamoro e soffro doppio Ma che belle, so che siete madre e figlia Ma sembrate due sorelle No, noi siamo due gemelle, brutto pirla Fammi male, fammi tutto Fammi pace, fammi il tuo Dammi calci, dammi baci Fino a farmi pelle fluo Senza impegni si potrebbe fare una famiglia in tre Amo parlare distesi e anche far l'amore in piedi Metapile al fontanile, l'acqua è fredda Falle "Ciao", sii gentile, parla bene Le bugie non se le beve Che ti dice? È ancora fredda, l'accarezzo, non mi ascolta Senza gas, temo il peggio, non respira, forse è morta Chi fa i buchi nell'acqua non pensa alle conseguenze Tu risparmi dieci cente, in Nigeria muore gente E buonanotte, tu non dormi? Non ho sonno, leggo ancora (Lascio acceso) Spegni pure, c'è il bagliore nucleare Non lo dire o vai in galera E se lo penso? Ci vai uguale Ho scritto "T'amo" sulla sabbia Hai fatto male, è vandalismo C'è qualcuno sotto casa Digli che mi vesto e scendo Vuol portarti in gattabuia Metti qualcosa di caldo Sai, non penso faccia freddo So che dentro è sempre spento il riscaldamento Tanto è denso il sovraffollamento Il surriscaldamento globale è generato in parte Dalle mani più sudate e dalle galere patrie Metto in borsa l'antipioggia Temi, forse tetti rotti, pioggia dentro No, ma temo quando piango e penso a te Vacci piano con i pianti o vorranno farti in tanti Non temere le leggende, hai visto troppi film in tele Mi prendi la saponetta che non mi posso chinare? No, però se vuoi ho lo shampoo che ti lava bene uguale Bene, grazie, sai che faccio io? Calcio la saponetta Non vorrei si scivolasse, si volasse giù per terra Sei gentile, mi presento, tu ti chiami, lui si chiama Ci chiamiamo tutti insieme, ci vediamo all'ora d'aria E ci diciamo le paure e poi ci diamo delle cure E se me lo chiedi dolce, ma dico dolce, il culo prenditelo pure Una mano lava l'altra, ma non lavano abbastanza Servirebbe un sindacato in difesa dei carcerati È una truffa l'ora d'aria, è cinquanta minuti appena Grazie a Dio è quasi sera, maledetta la galera Dura troppo, troppo dura, non tanto per le rinunce (Perché?) Ma perché siam sempre noi, sempre con le stesse funzze L'ambiente sarebbe un po' più allegro con una pedana Per ballare balli svelti, specie il fine settimana Qualche visita più lunga e un omino del gelato Piedi nudi a terra, prato sintetico riscaldato Che bella giornata oggi, il sole pare rinnovato Vieni, prendi quella sdraio che ci riposiamo gli occhi Faccio niente tutto il giorno, come posso avere sonno? E poi comunque non c'è pace, sono in gabbia anche nel sogno Non dormire, no, non si dorme, no, come in nave, no, claustrofobia E chissà con chi sarà, mia moglie non sa stare sola Non pensarci, pensa ad altro Neanche immagini lo spazio dentro al cranio, mondi vuoti Prendi il primo che ti piace Riesci a entrarci tutto ciò che è immaginabile da tutti Tutti i fiumi, tutti i fiori, Little Richard, Tutti frutti Il primo transatlantico, in viaggio da Azena a New York Speriamo resti a galla, sciura, perché mi metti di no Ho un borsalino autentico che chiama il collo del paltò Mi piace quella che non balla, anch'io lo disprezzo il foxtrot Dispiace dirle che si balla tutti in mezzo al mare mosso Sta ballando pure lei, ma fuori tempo, cambi il verso Una veglia scorre verso il fondo del mio corridoio Senza salutare il bimbo, legittimo proprietario La scia bianca è come un corridoio in mare Come un molo in fondo al quale questa Notte il mondo resta nudo al volo Così non deve guardarsi, come se non si piacesse La storia ha il soffitto trasparente ma non se ne esce Chiudi gli occhi e pensa, non c'è limite all'immaginario E anche se ci fosse, beh, sarebbe solo immaginario Mi sveglio tra un'ora, dovrò prendere una decisione Nah, svegliati in un altro sogno, ogni cuscino è una nazione Ripudia la lingua, prima cosa, e non ci credere alle carte scritte I confini sono solo mari, monti e città miste Sciopero dei doganieri, vani documenti falsi Strade vuote, che si ferma il tempo quando non ci passi? Fiori cadono, suicidi, li rianimo con le mani O li seppellisco in pot-pourri e collane floreali Quelli più leggeri lascio che li porti a spasso il vento Spesso a stile libero ma anche a farfalla e a piacimento All'inizio piangi per i fiori e poi ti specializzi Devi seppellirli tutti, non c'è tempo per i capricci Poi vieni a riposarti nel paese che non ha negozi Un popolo di pendolari sa dare valore ai soldi "Salve, ho prenotato, ma questo non è un hotel Ah, forse il mio peggiore incubo ha prenotato per me Ah sì? Venga pure, però faccia attenzione alle scale" Ride e aggiunge: "È come in guerra qui, muore chi cade E non cambi l'aria, la temperatura è in equilibrio Moriremmo tutti se spegnessi un solo candelabro Noi le abbiamo riservato un belvedere sulla storia Mezzosole, calma sacra, vedrà come si innamora" Calma piatta, tutto è chiuso, spalanco la ceralacca Mi affaccio sul Quattrocento e ascolto musica sacra Dieci note e poi finisce, non posso tenere il conto Non è male l'altro mondo con questa musica intorno Con degli esseri di gesso che siedono sulla storia Non li riconosci? Sono i mostri della paranoia Che per spaventare i vivi usano i corpi dei morti Perché nulla atterrorizza l'uomo più dei suoi ricordi Sì, timori e sentori dei senatori vivi Sono tali e quali quelli dei senatori romani Non quelli di oggi, intendo quelli antichi E il mondo, se ci pensi, è soprattutto sangue nella terra E basta cercare, basta scavare tra i vivi E trovi sempre da qualche parte un qualche dopoguerra E gli anni sono tanti che nemmeno sai tenere più il conto Eppure a capodanno temi sempre la fine del mondo Anche se i miei peccati sono già derubricati Come nazi mai nati o comunque mai condannati Mi ricordo che da piccolo mi spaventava il fatto Che le mele avessero degli adesivi colorati sulla scorza A me spaventava quell'orso del nostro ortolano Che ci stava per intero sotto l'ombra di una mano Un'ombra monumentale, come vedersi arrivare Mille alberi, un'eclissi, ma solare, ma totale Ehi, se sei vivo batti un colpo Perché vedersi al buio sarà dura Se sei bella, se sei brutta, cambia nulla, è la natura Se si possono infilare le mani sotto le gonne Come nelle gallerie, ti ricordi le comitive delle scuole? "Quello mi ha tastato il culo, la sai usare una pistola?" "La pistola no, però lo centro con la sac à poche" "Non fare lo spiritoso, mi ha sfiorato, è un uomo morto" "Io sono d'accordo, però solo se prendi e te lo ammazzi tu" E fu così che dopo dieci giorni di consegna pane e acqua Sole a scacchi, esco poco male, dico: "Tanto qui c'è solo nebbia Sono l'ultimo pietone dell'esercito romano E twist again, come on baby, light my fire Scavalchiamo questo Vallo d'Adriano per farci l'amore sopra" "Ma sei matto? Che vergogna!" "Son tutti morti, non averne!" "In realtà io non mi eccito se nessuno mi vede Quanto sono vecchie e tanto sono fredde queste pietre Non ci sono abituata a tutto questo prato verde" "Mi ricordo un prato verde dove calpestavo merde Le scarpe le regalavo come un condannato a morte" "Dove sono le tue scarpe?" "Le ho perse, andavo troppo forte" "Sei sommerso dalla folla di ricordi senza nome" "Ah, scadono, se non le tengo in testa le persone Non piangere, te lo prometto, mi ricorderò Prometto che ti tengo al mondo se non riesci a farlo tu È tutto in questa mente, tranquilla, non piangere Non preoccuparti, Alice non piangere E t'inciti quei primi capelli bianchi" Piango solo per provare perché vorrei imparare A ritirare su le lacrime quando ormai sono andate Fuori da me per metà, come a scuola con lo spuntino Spenditi sui miei fumetti Copertine, coperte, giacigli E dormici sopra Alice, che la notte ti porti il coniglio Ma se dormo e non mi sveglio è inutile che me lo porti Anche io mi sogno Mi vedo in vignette piene di onomatopee Sogno di uscire dalla mente di Walt Disney Solo per infilarmi nella Bui, nei suoi angoli più bui Cara Margherita, sono solo un altro voltafaccia Uno scherzo del destino, con due gambe e molte braccia Negli spogliatoi c'erano sempre quelli un po' più maschi Con un'altra zampa tra le gambe come i Maniscacchi Margherita, non ti avrei mai fatta così materiale Sai, non in tutti cade uguale l'incremento puberale Io ricordo quelli magri che erano sempre i più bravi Avevano gli armadi pieni e grandi studi con i quadri Quelli che facevano la rovesciata erano eroi Io rovesciavo in doccia dal nervoso Ma resti tra noi Eccoti le chiavi, portala allo scialle sui pini Scaldale la faccia tra le cosce come due cuscini I seni le cadranno un po' più tardi stando un po' più in alto Elisir di giovinezza, lasciarsi alle spalle il caldo Ricavare spada ex campi di concentramento E bagni senza specchi, open space alla dehà all'aperto E poi scrivi "Nord" sulle pareti quando danno a Sud Resti giovane solo se perdi l'orientamento Come l'America che però era l'India fino al '400 Giovane è chi non ha ancora punti di riferimento Non so, son troppo vivo per parlare di questo Siamo qui per fare testo, fare sesso e farne un testo E poi sentire l'appetito muoversi dentro la pancia E parlare di emozioni ancora fresche di stampa Sono presa per due anni Tieni a posto quelle mani Tu non sai niente di me, non li leggi i settimanali Comincio a girare un film importantissimo domani E il regista al primo giorno gira i primissimi piani Cosa vuoi che sappia io di te se guardo da lontano? Non distinguo un livido da un tatuaggio artigianale Ma per riuscire a intrufolarmi nel tuo mondo Margherita, ti incatenerei a letto come in manicomio E respirare caldo fino a spandere l'eternità E darti il massimo ma senza responsabilità Okay, okay, finisci il discorso Io intanto vado che ho poco tempo E mi annoia questo tipo di sentimento E oggi sei già al numero cento Troppa fila per parlarti, metto pausa, esco dal quadro Margherita, dai il mio posto a qualcun altro Me ne vado Se mi cerchi sto nella roulotte del trucco dietro il camion Che ripeto il nome finché non so più come mi chiamo Come quando penso forte al mare e sento che mi assento Mi ritrovo in una vasca, viaggio per quindici giorni Poi qualcuno mi picchietta sulla spalla e torno a terra Ma non saprei dirti il giorno, l'anno e si è fatta una certa Io devo tornare nella buca, torno sui miei passi Sulle punte un'infinita rampa di scalini bassi E il custode è un angelo, e avverte: l'ascensore è rotto Per far prima puoi serenamente buttarti di sotto E buonanotte ai suonatori e buongiorno ai panettieri Un attimo prima è vero, un attimo dopo è ieri Sento tutto l'anestetico freddo contemporaneo E mi ferisco il cuore introducendo qualche corpo estraneo E sogno ricorrente di essere rincorso da critici musicali Con il gusto dipendente dai titoli dei giornali La notte scorsa il ghiaccio ha ucciso Dio al parco di Trenno Questa però la tagliamo, l'editore mi fa un cenno Su una pagina pubblicità, sull'altra la notizia Le accartoccio una sull'altra, almeno fanno amicizia Le nuvole sono fissate al cielo con spille da balia Dietro il telo un angelo distratto tratta con la mafia Ho i sensi di colpa, angelo Dimmi che se li uccido tu li mandi Dritti dritti tutti quanti in paradiso Sì, se non cambiate religione e siete penitenti Le altre informazioni ve le danno direttamente al servizio clienti Io cambio spesso religione che è più igienico Ma in tutte sogno di sposarmi al centro di Vigevano Ti odio, ti sveglieresti tardi e io uscirei pazza E con le lacrime e con lo strascico pulirei la piazza I francesi a divorziare sono stati i primi al mondo Già nell'800 avevano armadi col doppio fondo Dentro l'abito da nozze, dietro quello da divorzio Siamo animali sociali e il matrimonio è un consorzio Grazie per il discorso e grazie per il divorzio Faccio a ritroso il percorso e resto in vasca tutto il giorno Spero poi mi salvi un nuovo scambio di sguardi liquidi "Ah, mi piace lui" ed è subito vasi comunicanti I critici raccolgono i petali e li analizzano Ma i petali rifiutano l'arte e si nebulizzano Ovunque sia, ovunque sei, fatti incontrare A me basta solo restare religioso Silenzio di fronte al tuo bocciolo Che viene arato dal ventilatore a intermittenza Ogni quattro secondi respiro un ciclo di vita intensa Fuori dalla finestra altre intermittenze Frecce riflesse sulle strisce pedonali ancora fresche Piove, mi aveva promesso che avrebbe smesso Forse ha smesso, quest'umidità viene dal mio sesso Le stringo i fianchi e sento l'ordine del mondo Ha un tatuaggio sullo stelo e probabilmente è il mio ex-voto Le dico: "Essere un tuo ex per me, giuro, sarebbe un sogno" Mi dice: "Sbrigati, o farai tardi al tuo matrimonio" Oddio, è già troppo tardi, mi ammazza Saranno già tutti in piazza "Uh, Dio, che ora è?" È già saltato tutto, bomba in piazza Il dramma è che tu ami solo tua mamma Ma non è vero, non la conosco Non so chi sia, non so come si chiama Anche se mi chiama: "Mamma, arrivo"