Nostalgia Istantanea (Variazioni Sul Tema)

Nostalgia Istantanea (Variazioni Sul Tema)

Dargen D'Amico

Длительность: 20:52
Год: 2017
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Текст песни

Grazie
Comunità ospedalizzate, epitalizzate
Passami il mio accappatoio e andiamo in corridoio
Prendiamo l'aria a mani nude e poi domani muoio

Forse ho visto la Madonna
Ma mi serve un testimone
Io vedo male e parlo peggio
Chiama un altro (Eh, non ne vedo)
Io non posso, bolle l'acqua e manca il sale
Ehi ballerino, sale, dobbiamo andare
Vieni fuori dal mare che ti ammali (Esco dopo)
Se mi cerchi sono al porto (Okay, arrivo)
Hai rotto il ghiaccio, intendo il polo (Ho fatto male?)
Tanto vale che rompa il ghiaccio con dell'alcool
Te la assaggio ancora un goccio
Vedo doppio, rossa e mora
Mi innamoro e soffro doppio
Ma che belle, so che siete madre e figlia
Ma sembrate due sorelle
No, noi siamo due gemelle, brutto pirla
Fammi male, fammi tutto
Fammi pace, fammi il tuo
Dammi calci, dammi baci
Fino a farmi pelle fluo
Senza impegni si potrebbe fare una famiglia in tre
Amo parlare distesi e anche far l'amore in piedi
Metapile al fontanile, l'acqua è fredda
Falle "Ciao", sii gentile, parla bene
Le bugie non se le beve
Che ti dice? È ancora fredda, l'accarezzo, non mi ascolta
Senza gas, temo il peggio, non respira, forse è morta
Chi fa i buchi nell'acqua non pensa alle conseguenze
Tu risparmi dieci cente, in Nigeria muore gente
E buonanotte, tu non dormi?
Non ho sonno, leggo ancora (Lascio acceso)
Spegni pure, c'è il bagliore nucleare
Non lo dire o vai in galera
E se lo penso? Ci vai uguale
Ho scritto "T'amo" sulla sabbia
Hai fatto male, è vandalismo
C'è qualcuno sotto casa
Digli che mi vesto e scendo
Vuol portarti in gattabuia
Metti qualcosa di caldo
Sai, non penso faccia freddo
So che dentro è sempre spento il riscaldamento
Tanto è denso il sovraffollamento
Il surriscaldamento globale è generato in parte
Dalle mani più sudate e dalle galere patrie
Metto in borsa l'antipioggia
Temi, forse tetti rotti, pioggia dentro
No, ma temo quando piango e penso a te
Vacci piano con i pianti o vorranno farti in tanti
Non temere le leggende, hai visto troppi film in tele
Mi prendi la saponetta che non mi posso chinare?
No, però se vuoi ho lo shampoo che ti lava bene uguale
Bene, grazie, sai che faccio io? Calcio la saponetta
Non vorrei si scivolasse, si volasse giù per terra
Sei gentile, mi presento, tu ti chiami, lui si chiama
Ci chiamiamo tutti insieme, ci vediamo all'ora d'aria
E ci diciamo le paure e poi ci diamo delle cure
E se me lo chiedi dolce, ma dico dolce, il culo prenditelo pure
Una mano lava l'altra, ma non lavano abbastanza
Servirebbe un sindacato in difesa dei carcerati
È una truffa l'ora d'aria, è cinquanta minuti appena
Grazie a Dio è quasi sera, maledetta la galera
Dura troppo, troppo dura, non tanto per le rinunce (Perché?)
Ma perché siam sempre noi, sempre con le stesse funzze
L'ambiente sarebbe un po' più allegro con una pedana
Per ballare balli svelti, specie il fine settimana
Qualche visita più lunga e un omino del gelato
Piedi nudi a terra, prato sintetico riscaldato
Che bella giornata oggi, il sole pare rinnovato
Vieni, prendi quella sdraio che ci riposiamo gli occhi
Faccio niente tutto il giorno, come posso avere sonno?
E poi comunque non c'è pace, sono in gabbia anche nel sogno
Non dormire, no, non si dorme, no, come in nave, no, claustrofobia
E chissà con chi sarà, mia moglie non sa stare sola
Non pensarci, pensa ad altro
Neanche immagini lo spazio dentro al cranio, mondi vuoti
Prendi il primo che ti piace
Riesci a entrarci tutto ciò che è immaginabile da tutti
Tutti i fiumi, tutti i fiori, Little Richard, Tutti frutti
Il primo transatlantico, in viaggio da Azena a New York
Speriamo resti a galla, sciura, perché mi metti di no
Ho un borsalino autentico che chiama il collo del paltò
Mi piace quella che non balla, anch'io lo disprezzo il foxtrot
Dispiace dirle che si balla tutti in mezzo al mare mosso
Sta ballando pure lei, ma fuori tempo, cambi il verso
Una veglia scorre verso il fondo del mio corridoio
Senza salutare il bimbo, legittimo proprietario
La scia bianca è come un corridoio in mare
Come un molo in fondo al quale questa
Notte il mondo resta nudo al volo

Così non deve guardarsi, come se non si piacesse
La storia ha il soffitto trasparente ma non se ne esce
Chiudi gli occhi e pensa, non c'è limite all'immaginario
E anche se ci fosse, beh, sarebbe solo immaginario
Mi sveglio tra un'ora, dovrò prendere una decisione
Nah, svegliati in un altro sogno, ogni cuscino è una nazione
Ripudia la lingua, prima cosa, e non ci credere alle carte scritte
I confini sono solo mari, monti e città miste
Sciopero dei doganieri, vani documenti falsi
Strade vuote, che si ferma il tempo quando non ci passi?
Fiori cadono, suicidi, li rianimo con le mani
O li seppellisco in pot-pourri e collane floreali
Quelli più leggeri lascio che li porti a spasso il vento
Spesso a stile libero ma anche a farfalla e a piacimento
All'inizio piangi per i fiori e poi ti specializzi
Devi seppellirli tutti, non c'è tempo per i capricci
Poi vieni a riposarti nel paese che non ha negozi
Un popolo di pendolari sa dare valore ai soldi
"Salve, ho prenotato, ma questo non è un hotel
Ah, forse il mio peggiore incubo ha prenotato per me
Ah sì? Venga pure, però faccia attenzione alle scale"
Ride e aggiunge: "È come in guerra qui, muore chi cade
E non cambi l'aria, la temperatura è in equilibrio
Moriremmo tutti se spegnessi un solo candelabro
Noi le abbiamo riservato un belvedere sulla storia
Mezzosole, calma sacra, vedrà come si innamora"
Calma piatta, tutto è chiuso, spalanco la ceralacca
Mi affaccio sul Quattrocento e ascolto musica sacra
Dieci note e poi finisce, non posso tenere il conto
Non è male l'altro mondo con questa musica intorno
Con degli esseri di gesso che siedono sulla storia
Non li riconosci? Sono i mostri della paranoia
Che per spaventare i vivi usano i corpi dei morti
Perché nulla atterrorizza l'uomo più dei suoi ricordi
Sì, timori e sentori dei senatori vivi
Sono tali e quali quelli dei senatori romani
Non quelli di oggi, intendo quelli antichi
E il mondo, se ci pensi, è soprattutto sangue nella terra
E basta cercare, basta scavare tra i vivi
E trovi sempre da qualche parte un qualche dopoguerra
E gli anni sono tanti che nemmeno sai tenere più il conto
Eppure a capodanno temi sempre la fine del mondo
Anche se i miei peccati sono già derubricati
Come nazi mai nati o comunque mai condannati
Mi ricordo che da piccolo mi spaventava il fatto
Che le mele avessero degli adesivi colorati sulla scorza
A me spaventava quell'orso del nostro ortolano
Che ci stava per intero sotto l'ombra di una mano
Un'ombra monumentale, come vedersi arrivare
Mille alberi, un'eclissi, ma solare, ma totale
Ehi, se sei vivo batti un colpo
Perché vedersi al buio sarà dura
Se sei bella, se sei brutta, cambia nulla, è la natura
Se si possono infilare le mani sotto le gonne
Come nelle gallerie, ti ricordi le comitive delle scuole?
"Quello mi ha tastato il culo, la sai usare una pistola?"
"La pistola no, però lo centro con la sac à poche"
"Non fare lo spiritoso, mi ha sfiorato, è un uomo morto"
"Io sono d'accordo, però solo se prendi e te lo ammazzi tu"
E fu così che dopo dieci giorni di consegna pane e acqua
Sole a scacchi, esco poco male, dico: "Tanto qui c'è solo nebbia
Sono l'ultimo pietone dell'esercito romano
E twist again, come on baby, light my fire
Scavalchiamo questo Vallo d'Adriano per farci l'amore sopra"
"Ma sei matto? Che vergogna!"
"Son tutti morti, non averne!"
"In realtà io non mi eccito se nessuno mi vede
Quanto sono vecchie e tanto sono fredde queste pietre
Non ci sono abituata a tutto questo prato verde"
"Mi ricordo un prato verde dove calpestavo merde
Le scarpe le regalavo come un condannato a morte"
"Dove sono le tue scarpe?"
"Le ho perse, andavo troppo forte"
"Sei sommerso dalla folla di ricordi senza nome"
"Ah, scadono, se non le tengo in testa le persone
Non piangere, te lo prometto, mi ricorderò
Prometto che ti tengo al mondo se non riesci a farlo tu
È tutto in questa mente, tranquilla, non piangere
Non preoccuparti, Alice non piangere
E t'inciti quei primi capelli bianchi"
Piango solo per provare perché vorrei imparare
A ritirare su le lacrime quando ormai sono andate
Fuori da me per metà, come a scuola con lo spuntino

Spenditi sui miei fumetti
Copertine, coperte, giacigli
E dormici sopra Alice, che la notte ti porti il coniglio
Ma se dormo e non mi sveglio è inutile che me lo porti
Anche io mi sogno
Mi vedo in vignette piene di onomatopee
Sogno di uscire dalla mente di Walt Disney
Solo per infilarmi nella Bui, nei suoi angoli più bui
Cara Margherita, sono solo un altro voltafaccia
Uno scherzo del destino, con due gambe e molte braccia
Negli spogliatoi c'erano sempre quelli un po' più maschi
Con un'altra zampa tra le gambe come i Maniscacchi
Margherita, non ti avrei mai fatta così materiale
Sai, non in tutti cade uguale l'incremento puberale
Io ricordo quelli magri che erano sempre i più bravi
Avevano gli armadi pieni e grandi studi con i quadri
Quelli che facevano la rovesciata erano eroi
Io rovesciavo in doccia dal nervoso
Ma resti tra noi
Eccoti le chiavi, portala allo scialle sui pini
Scaldale la faccia tra le cosce come due cuscini
I seni le cadranno un po' più tardi stando un po' più in alto
Elisir di giovinezza, lasciarsi alle spalle il caldo
Ricavare spada ex campi di concentramento
E bagni senza specchi, open space alla dehà all'aperto
E poi scrivi "Nord" sulle pareti quando danno a Sud
Resti giovane solo se perdi l'orientamento
Come l'America che però era l'India fino al '400
Giovane è chi non ha ancora punti di riferimento
Non so, son troppo vivo per parlare di questo
Siamo qui per fare testo, fare sesso e farne un testo
E poi sentire l'appetito muoversi dentro la pancia
E parlare di emozioni ancora fresche di stampa
Sono presa per due anni
Tieni a posto quelle mani
Tu non sai niente di me, non li leggi i settimanali
Comincio a girare un film importantissimo domani
E il regista al primo giorno gira i primissimi piani
Cosa vuoi che sappia io di te se guardo da lontano?
Non distinguo un livido da un tatuaggio artigianale
Ma per riuscire a intrufolarmi nel tuo mondo
Margherita, ti incatenerei a letto come in manicomio
E respirare caldo fino a spandere l'eternità
E darti il massimo ma senza responsabilità
Okay, okay, finisci il discorso
Io intanto vado che ho poco tempo
E mi annoia questo tipo di sentimento
E oggi sei già al numero cento
Troppa fila per parlarti, metto pausa, esco dal quadro
Margherita, dai il mio posto a qualcun altro
Me ne vado
Se mi cerchi sto nella roulotte del trucco dietro il camion
Che ripeto il nome finché non so più come mi chiamo
Come quando penso forte al mare e sento che mi assento
Mi ritrovo in una vasca, viaggio per quindici giorni
Poi qualcuno mi picchietta sulla spalla e torno a terra
Ma non saprei dirti il giorno, l'anno e si è fatta una certa
Io devo tornare nella buca, torno sui miei passi
Sulle punte un'infinita rampa di scalini bassi
E il custode è un angelo, e avverte: l'ascensore è rotto
Per far prima puoi serenamente buttarti di sotto
E buonanotte ai suonatori e buongiorno ai panettieri
Un attimo prima è vero, un attimo dopo è ieri
Sento tutto l'anestetico freddo contemporaneo
E mi ferisco il cuore introducendo qualche corpo estraneo
E sogno ricorrente di essere rincorso da critici musicali
Con il gusto dipendente dai titoli dei giornali
La notte scorsa il ghiaccio ha ucciso Dio al parco di Trenno
Questa però la tagliamo, l'editore mi fa un cenno
Su una pagina pubblicità, sull'altra la notizia
Le accartoccio una sull'altra, almeno fanno amicizia
Le nuvole sono fissate al cielo con spille da balia
Dietro il telo un angelo distratto tratta con la mafia
Ho i sensi di colpa, angelo
Dimmi che se li uccido tu li mandi
Dritti dritti tutti quanti in paradiso
Sì, se non cambiate religione e siete penitenti
Le altre informazioni ve le danno direttamente al servizio clienti
Io cambio spesso religione che è più igienico
Ma in tutte sogno di sposarmi al centro di Vigevano
Ti odio, ti sveglieresti tardi e io uscirei pazza
E con le lacrime e con lo strascico pulirei la piazza

I francesi a divorziare sono stati i primi al mondo
Già nell'800 avevano armadi col doppio fondo
Dentro l'abito da nozze, dietro quello da divorzio
Siamo animali sociali e il matrimonio è un consorzio
Grazie per il discorso e grazie per il divorzio
Faccio a ritroso il percorso e resto in vasca tutto il giorno
Spero poi mi salvi un nuovo scambio di sguardi liquidi
"Ah, mi piace lui" ed è subito vasi comunicanti
I critici raccolgono i petali e li analizzano
Ma i petali rifiutano l'arte e si nebulizzano
Ovunque sia, ovunque sei, fatti incontrare
A me basta solo restare religioso
Silenzio di fronte al tuo bocciolo
Che viene arato dal ventilatore a intermittenza
Ogni quattro secondi respiro un ciclo di vita intensa
Fuori dalla finestra altre intermittenze
Frecce riflesse sulle strisce pedonali ancora fresche
Piove, mi aveva promesso che avrebbe smesso
Forse ha smesso, quest'umidità viene dal mio sesso
Le stringo i fianchi e sento l'ordine del mondo
Ha un tatuaggio sullo stelo e probabilmente è il mio ex-voto
Le dico: "Essere un tuo ex per me, giuro, sarebbe un sogno"
Mi dice: "Sbrigati, o farai tardi al tuo matrimonio"
Oddio, è già troppo tardi, mi ammazza
Saranno già tutti in piazza
"Uh, Dio, che ora è?"
È già saltato tutto, bomba in piazza
Il dramma è che tu ami solo tua mamma
Ma non è vero, non la conosco
Non so chi sia, non so come si chiama
Anche se mi chiama: "Mamma, arrivo"