Filiae Mestae Jerusalem, Rv 638: "Sileant Zephyri" (Feat. Artaserse)
Philippe Jaroussky
6:27Coraggio o miei pensieri. Il primo passo V'obbliga agli altri; il trattener la mano Su la metà del colpo È un farsi reo senza sperarne il frutto Tutto si versi, tutto Fino all'ultima stilla il regio sangue Né vi sgomenti un vano Stimolo di virtù; di lode indegno Non è, come altri crede, un grande eccesso Contrastar con sé stesso Resistere a' rimorsi, in mezzo a tanti Oggetti di timor serbarsi invitto Son virtù necessarie a un gran delitto Ecco il principe! All'arte Qual'insolite voci! Qual tumulto! Ah signor tu in questo luogo Prima del dì? Chi ti destò nel seno Quell'ira che lampeggia in mezzo al pianto Caro Artabano, o quanto Necessario mi sei! Consiglio, aiuto Vendetta, fedeltà Principe io tremo Al confuso comando Spiegati meglio Oh dio! Svenato il padre mio Giace colà su le tradite piume Come! Nol so; di questa Notte funesta infra i silenzi e l'ombre Assicurò la colpa un'alma ingrata O insana, o scelerata Sete di regno! E qual pietà, qual santo Vincolo di natura è mai bastante A frenar le tue furie! Amico intendo È l'infedel germano È Dario il reo Ah se v'è alcun che senta Pietà d'un re trafitto Orror del gran delitto Amicizia per me, vada, punisca Il parricida, il traditor Custodi Vi parla in Artaserse Un prence, un figlio e se volete in lui Vi parla il vostro re. Compite il cenno Punite il reo. Son vostro duce, io stesso Reggerò l'ire vostre, i vostri sdegni (Favorisce fortuna i miei disegni) Ferma, ove corri? Ascolta Chi sa che la vendetta Non turbi il genitor più che l'offesa? Dario è figlio di Serse Empio sarebbe Un pietoso consiglio Chi uccise il genitor non è più figlio