Non Piangere
Ernia
2:48Quante cose son cambiate, se penso a noi più giovani C'è differenza tra sentire un fuoco dentro ed esser dei piromani Amici, voi questo volevate? Essere arroganti e nominare l'arte con cui vi giustificate, non ci credo Non è la musica, parlo degli uomini Di come pure con il grano possano esser poveri Un conto è farsi spazio e poi riempirlo con i mobili Un conto è aver lo spazio e accoltellarsi per star comodi Però io mi ricordo, d'estate rivedersi Fare il cerchio per rappare, solo per appartenersi Scappare per le vie senza prendere quelle cieche perché O facevi il beagle o ti bucavan come un bagel Poi canotte in mutande di camicia Far nascere qualcosa come chi studia ostetricia E finché è fare tanti soldi, allora io concordo Ma gli uomini dimenticano, io invece mi ricordo Che voglio spaccar 'sta roba, fare i milioni dal letto Ma senza camminar sugli altri, al salvo dentro a un cerchio ristretto C'è rispetto per i numeri e quello per le persone Ma sembra non si sia capito quale abbia valore Se rispetto molto Mirko è perché non dice malizie E ne ha fatti senza aver selezionato le amicizie Chi ha troppo la puzza sotto al naso e non prova vergogna E perché si sente ancora addosso la puzza di fogna Ma ricordo gli inverni alle panchine Quando mille euro eran molto meno di ciò che avevi da dire Quando dieci euro in canne, la domenica era festa Senza i tossici di internet ad inquinarci la testa E le scarpe pulite in piazza con il panno Soltanto perché a volte eran le stesse tutto l'anno Se ti scordi chi eri allora chiama e sarò pronto Se vuoi, te lo racconto Perché io mi ricordo che alla nascita di ognuno di noi si è aperto il cielo Un segno, una promessa di avere giorni radiosi Ma di 'st'immortalità ho pensato di farne a meno Se vuol dire fare parte di un pantheon di dei greci litigiosi Macchine, collane, strette di mani sudate Quanto spesso mangiate con chi prima disprezzate? E qualcuno si sentirà chiamato in questo appello Ma è il pesante fardello di saper fare il fratello Ma ricordo le otto in autunno fuori da scuola Andando in senso opposto mentre la campana suona Con l'ingenuità di veder nella vita solo i pregi Io falsificavo mamma, Mario o chi ne fa le veci Sognavamo un giorno e adesso il giorno è ora Ma ci vedo tutti tristi, la ricchezza non consola E se a volte sembro duro nel parlare, è che ci soffro È che non ci riconosco, perché io mi ricordo