Autunno
Francesco Guccini
4:56Ci sarà forse ancora, appesa in qualche angolo O a macchiare di ricordi un muro dell'Associazione Bocciofila Modenese Fra mucchi di coppe e trofei vinti in tornei ogni volta del secolo Glorie oscure di eroi della punto, del volo, delle bocciate secche e tese Quella foto sul pallaio, presa una sera di quasi estate Con me e Cencio vicini, fintamente assorti a guardare il punto Perché l'umorismo popolare volle immortalare assieme me, il Gigante E Cencio il Nano, viso già d'uomo serio, compreso, quasi compunto Non so come sia capitato in mezzo a noi Confuso branco adolescente di un periodo oscuro Di amori e di domande che gonfiavano la testa E i fianchi a ondate sofferte ma cercate E poi quei raspare fra sottovesti in nailon Rubando al buio quel po' di rubabile Scoprire e esser scoperti, coraggiosi ed incerti e dopo In branco, raccontarsi e tutti a turno ad ascoltarsi, ma lui Eh, lui non aveva un amore da dire, no, lui non aveva una storia Solo crearsi avventure di cosce E di seni che poi ci sparava a brutto muso E noi lì ad ascoltarlo sorridendo Senza razzismo né boria Ma senza capire ciò che voleva essere anche lui Solo un normale adolescente ottuso Eppure usava lo stesso barbaro gergo e gli stessi jeans consumati E amava gli stessi film di bossoli e marines lungo i mari giapponesi Parlava di rock e fumetti E non perdeva i cartoni animati E come noi guardava esplodere il mondo con gli stessi occhi attenti, spauriti, sorpresi Ma cosa pensava lontano da noi Cosa sognava quand'era da solo? Con le stesse voglie e con gli stessi eroi Ma ali più piccole per lo stesso volo Forse sognava anche troppo e davvero Certo in quel branco si sentiva perso Dove scappare per sentirsi vero Dove fuggire per non essere diverso? E sognò il circo, realtà capovolta Mondo di uguali perché tutti strani La nostra solita realtà stravolta Quell'eden senza giganti o nani Cencio è scappato via, ma l'han già beccato Dopo due giorni era già ritornato Ma il tempo più ottuso di noi incalza per tutti Sia per i giganti che i nani Chi immaginava allora che ognuno sarebbe finito in un proprio circo personale? Vincenti o perdenti non importa Ma quasi mai secondo i propri piani Con la faccia tinta, sul trapezio, fra i leoni Solo attenti a non farsi troppo male Qualcuno m'ha detto che vivi in provincia Con una ballerina bulgara o rumena Chissà se hai poi trovato di dentro la tua vera altezza? Addio amico venuto dal passato per un momento appena Addio giorni andati in un soffio Amici mai più incontrati S'ciao, giovinezza