Il Conformista
Giorgio Gaber
4:29Io non appartengo a niente, figuriamoci all'amore Il mio amore è solamente quello che ti do A volte cresce il mio bisogno d'inventare Ma come faccio a tirar fuori quello che non ho? Un'emozione non so che cosa sia Ma ho imparato che va buttata via Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me Da troppo tempo non soffro grazie a te Un'emozione, lo so, esiste ancora Ma ho imparato che può non esser vera La mia prudenza mi dice "Non fidarti di lei" Io, per averla, chissà cosa darei Una mano, una mano di donna appoggiata sul viso Il mio viso è fermo, la pelle di una mano Con dentro piccole vene intrecciate La mano di una donna sul mio corpo lontano La bocca, la bocca si fa più vicina per un contatto Controllo il gesto ed ora siamo sul letto Una spallina che cade da sola E nel silenzio solo i nostri corpi in contatto La mia mano, meccanica, con gesti un po' studiati Si muove più in fretta, ed ora siamo attaccati Si è stabilita un'intesa perfetta Controllo il mio corpo e studio l'entusiasmo L'amore, l'orgasmo, l'orgasmo Un'emozione non so che cosa sia Ma ho imparato che va buttata via Dolce prudenza, ti prego, resta ancora con me Da troppo tempo non vivo grazie a te Grazie a te, prima di muovermi, ci penso Leggo, mi informo, mi documento E dopo sì che sono giusto, corretto Ideologicamente perfett-