Liszt: Hungarian Rhapsody No. 2, S. 244/2 (Orch. Müller-Berghaus In C Minor)
Berliner Philharmoniker
11:17Don Giovanni Alfin siam liberati, Zerlinetta gentil, da quel scioccone. Che ne dite, mio ben, so far pulito? Zerlina Signor, è mio marito! Don Giovanni Chi? colui? Vi par che un onest'uom, un nobil cavalier, qual io mi vanto, possa soffrir che quel visetto d'oro, quel viso inzuccherato, da un bifolcaccio vil sia strapazzato? Zerlina Ma signore, io gli diedi parola di sposarlo. Don Giovanni Tal parola non vale un zero. Voi non siete fatta per esser paesana, un'altra sorte vi procuran quegli occhi bricconcelli, quei labbretti sì belli, quelle dituccia candide e odorose; parmi toccar giuncata e fiutar rose! Zerlina Ah! non vorrei... Don Giovanni Che non vorresti? Zerlina Alfine ingannata restar. Io so che raro colle donne voi altri cavalieri siete onesti e sinceri. Don Giovanni È un impostura della gente plebea! La nobiltà ha dipinta negli occhi l'onestà. Orsù, non perdiam tempo: in quest'istante io ti voglio sposar. Zerlina Voi? Don Giovanni Certo, io! Quel casinetto è mio: soli saremo, e là, gioiello mio, ci sposeremo. No.7: Duettino Là ci darem la mano, là mi dirai di sì. Vedi, non è lontano; partiam, ben mio, da qui. Zerlina (Vorrei e non vorrei; mi trema un poco il cor. Felice, è ver, sarei, ma può burlarmi ancor.) Don Giovanni Vieni, mio bel diletto! lo cangerò tua sorte. Zerlina Mi fa pietà Masetto Presto, non son più forte! Don Giovanni e Zerlina Andiam, andiam, mio bene, a ristorar le pene d'un innocente amor! ecc.