La Mia Casa
Picciotto
3:14Era bella da fare paura Tra le cose più riuscite di madre natura Di te, abbi cura le disse la madre e la baciò per l'ultima volta Quella sera la sua prima volta A letto uno qualunque dopo una sbronza Non le importava di sentirsi dire stronza Anaffettiva per difesa introspettiva e tesa La sua parte lesa dorme ancora con la luce accesa Silvia a sedici anni ringhia al suo futuro La carnagione pallida, l'abito scuro Diceva, "A me l'amore non mi fotte di sicuro, sai" È come miele al retrogusto di cianuro Voleva il piacere, se lo prendeva effimero Ma è fuoco che brucia poco come un fiammifero Il padre non poteva mantenerla, lei pensò che darsi Era l'unico mezzo per emanciparsi Parla parla, ma la gente di me non sa niente Mentre, chiudo gli occhi e apro le gambe consenziente Da sempre, c'è chi vende e chi compra Io, resto fedele alla mia ombra Ingombra la dimensione di periferia Vengo introdotta nei salotti della borghesia Industriale, ministro e generale Con le mani sui miei fianchi E gli occhi a spillo come i miei tacchi Prendi il mio corpo, ma lasciami l'anima Vedo il degrado nel volto di chi ansima Su di me, via da me Sembrava un gioco, ma ho perso dall'inizio Resto attaccata a un cappio sull'orlo del precipizio E non so resistere o lasciarmi andare giù Qui col denaro pensano di possedere tutto Mentre quel porco sbava come dai miei occhi il trucco Non sento più nessun dolore, zero sensazione Abuso di freddezza che mi ha congelato il cuore Spegni la luce, che il nulla mi consola La mia spensieratezza andata persa in meno di un'ora Ho preso il cuore e l'ho buttato dentro una stagnola Ed ogni giorno divento un po' più sola E passano settimane, mesi, anni E dire no è un lusso che non so permettermi Per accettarmi bella fuori, fra lo stile e il portamento Equilibrarmi tra sentirmi ostile col marcio dentro Fra chi mi odia, chi mi fotte e chi mi ama Ma stanotte non risponderò a nessuno che mi chiama Sesso a pagamento e il senso di appagamento Di qualcuno è diventato il mio sgomento Penso, allo sguardo di mia madre che mi segue da lassù A mio padre che non ce la fa più quaggiù A metà fra i suoi debiti e tra chi fa festa Lui non lo sa quanta miseria c'è in quella ricchezza Colpo su colpo mi riprendo l'anima Dall'alba al tramonto, basta, nessuna lacrima Lontana dal superficiale, da tutto questo male Riscatterò me stessa elaborando il lutto Cammino a testa alta, le prime rughe senza trucco Tutto l'amore risparmiato sarà d'esempio L'unico uomo che amerò per sempre me lo porto in grembo