La Città Infame
Xvi Religion
5:27Di metallo scintillante Percorre il mio passato fino al punto più distante Musica a palla sfrecciava in strade silenziose L'acciaio delle ruote fischiava sui ponti di Rosen Dentro lo scudo a raggi gamma Il ricordo del tuo sorriso seduta sopra la canna Come luce attraverso i chilometri I nostri corpi scomposti nei cavi dei trasferometri La mia bici rinchiusa perfettamente nel suo sacco E messa dentro il pacco di tabacco Mille pedalate per i fondi del paese Pupille dilatate sulle panche delle chiese Le suole sui viadotti sospesi Negli occhi il tramonto del terzo sole distesi Rossa come il fuoco levo le mani dal freno Pronto socio? Due secondi e saremo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi quando eravamo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi Con me non dovete fottere, l'ho scritto a cubitali sul diario Se bruciano le gomme e schizzano le viti dal telaio Se cerchi il meglio stai sicuro che appaio Se monto in sella poi prende vita anche l'acciaio, mi spiego Ce l'ho con tutti, prendi appunti Tu perdi punti, mi urti, pigli insulti Stai lontano da questi pedali collaudati dallo spazio Pronti per lo scambio? Io spaccio pezzi di ricambio Ispeziona questo bolide ammortizzatori posteriori Cambio, cerchi, sella, freni, accessori Pure stasera farò tardi, faccio tardi spesso Navigatore ultima-gen mappa Universo Sterzo rosso di serie come il fuoco dentro le mie arterie Come il tramonto in tutte le mie sere Beccami in giro e riconosci al volo questo viso Quello di un ragazzino che non ho mai ucciso Ora che il tempo è troppo poco Eravamo noi in quelle foto E anche se nel tempo ci perderemo Chiusi gli occhi saremo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi quando eravamo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi quando eravamo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi quando eravamo Sagome Libere nel disco della luna Ora tutto crolla piano ma andiamo Non te lo ricordi Qui è sempre Bob Ilverm che vi parla, in collaborazione con Kritol Sapete, questo pezzo mi ha fatto pensare alla mia di Starcross Gialla, l'unica Starcross gialla freni quattro amici soliti Quelli della prima scuola per capirci Quelli dei pomeriggi, delle grandi sudate, delle prime partite di wiscol Quelli che sapevi di trovare al solito posto Poco dopo lo spazio dei disegni animati su canale alfa di gamma rei Storie Ah, le storie che ricordi sono fatte di cosa? Di attimi, sussulti, poco più che bagliori della mente gufati dal tempo E il tempo, più si fa grande, più abbraccia forti per strappare tutto La prima volta che ho assaporato la sconfitta è stato quando sono uscito di casa per cercarmi il mio primo lavoro E da quel giorno, certe volte, parlo, parlo, parlo, parlo Talmente tanto che smetto pure io di ascoltarmi E quando mi rendo conto del vuoto, capisco che infondo mi sono perso E forse è quel perdersi, e badate bene Perdersi non per ritrovarsi, ma perdersi e basta Quel perdersi è la cosa che unisce tutti quelli come noi Ragazzi perduti