Sindrome Di Stendhal (Feat. Murubutu)
Dj Fastcut & Mattak
2:53Adesso avvicinatevi tutti e guardate questi visi del passato Non sono molto diversi da voi, vero? Pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi I loro occhi sono pieni di speranza Avranno atteso finché non è stato troppo tardi Per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori Ah, ascolta me che ho dato il mio tempo prezioso a dei bastardi Aprendo gli occhi, metabolizzando i "non è troppo tardi" Proprio a me che ho trattato tutti coi guanti Scambiando merde per santi, lasciando attendere istanti Guardando dritto negli occhi chi ha proposto cambiamenti Che poi è lo stesso che ci ha messo sugli attenti Dando picche per quadri, ma 'sti ladri di alimenti Continueranno a dire che, se apri le ali, menti Ma di cosa? Che in vita mia io non ho mai mentito Mi hai capito? Mai ferito donne o amici, mai tradito Non serve sentirsi un ostaggio ad essere compatito Se sei solo, solo con te stesso e l'animo rapito Non valuto un oggetto dal costo o a quanto si vende Ho imparato da de André, dai diamanti non nasce niente Fuggo via da chi mente, ne esco convalescente Tenendo sempre bene a distanza le luci spente Ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso Ed ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice, in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso Io parlo a te, a te che somigli a quando ero vivo E mi ricordi la mia faccia da cazzo e il tono agguerrito Io voglio dirti che si può, c'è chi ci è riuscito Ed ha vissuto con gioia tutto quello che avrà patito Io scrivo il mio destino col punto interrogativo Se tanto il futuro è figlio di un passato indicativo Se ascolti superficialmente non mi avrai capito E sembreranno solamente i rimpianti di chi ha fallito Ho scalciato accanito, poi riprovato anche sfinito La morte ha fatto prima della sorte e mi ha colpito In questo momento avrò di certo un gran bel vestito E già mi sarò preso tutto il pianto di chi mi ha sorriso Ricordati di collegarti al come ti comporti Non conta se nell'oggi compri un domani di sogni L'amore lo si paga coi gesti, non con i fogli E non importa se ne hai molti, sono soltanto soldi Ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso Ed ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice, in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso Siamo puntini nello spazio È così difficile qua dirsi "ti ringrazio" se tanto ti rimbalzo Convivo con il mondo fuori anche se ne esce pazzo Coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo I miei semi sono in queste rime, in queste parole Ho messo i frutti più maturi lì, nei gesti d'amore La nostra storia non dura ventiquattr'ore Ti allinei, ti scrivo i giuramenti d'autore Sto sull'attenti come in armata, la fanfara Batte il tempo di una campana, una farfalla Nasce dal bozzolo di un baco e va per la sua strada È un mandala di pastrani, una vita ma strana Sto strillando con più voce che posso Stringendo i denti, addosso ora ho più croci che postumi Non le chiudo, sento voci dai posteri L'ultimo verso speso apre le poesie dei morti Ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso Ed ho perso mille treni però Certi istanti no che non me li dimenticherò Si dice, in certi casi: "Ho fatto quel che si può" In ogni gesto, ti lascio me stesso all'ultimo verso